di Eugenio Di Rienzo
Perché un’altra biografia di Napoleone III, dopo le tante che si sono accumulate dal momento della sua scomparsa fino ai nostri giorni, nella letteratura storiografica francese, anglosassone, tedesca? A questa ovvia domanda l’autore del presente volume pensa che sia utile rispondere con alcune semplici considerazioni. Tra le numerose vite dell’Imperatore dei Francesi è assente una “vita italiana”, scritta da uno studioso italiano in grado di cogliere da una prospettiva diversa l’esistenza di un personaggio che ebbe una cosi formidabile influenza sulla nostra nazione nel momento in cui essa arrivò a costituirsi in edificio unitario. Una ricostruzione del Risorgimento è infatti inconcepibile senza tener conto della biografia politica di colui che, dal 1856 al 1870, ne promosse, ne condizionò ma ne ostacolò anche lo sviluppo. A patto naturalmente che questa biografia venga narrata senza ricadere nella «leggenda aurea» e nella «leggenda nera» che tante volte si è sovrapposta all’opera di quello che i contemporanei definirono l’arbiter Europae. Napoleone III non fu infatti alternativamente, un amico o un nemico dell’Italia, ma piuttosto un grande statista francese che vide nel nostro paese, a volte con calcolata generosità e più spesso con cinica spregiudicatezza, una pedina del grande gioco internazionale che trasformò in profondità la geografia politica europea e che costruì un nuovo equilibrio di potenza destinato a rimanere sostanzialmente immutato fino al 1918, e per certi versi fino al 1945. Di qui la necessità dì studiare la politica estera di Napoleone III, alla luce delle fonti primarie degli archivi diplomatici francesi, russi, austriaci, prussiani, italiani, e di paragonarne la strategia spesso opaca e contraddittoria con quella messa in campo da altri grandi protagonisti: Palmerston, Bismarck, il cancelliere russo Gorcakov, naturalmente il nostro Cavour. La storia del Secondo Impero di Luigi Bonaparte fu sempre infatti nella sua proiezione esterna una storia globale. Una “storia francese” in primo luogo ma anche compiutamente europea, nella quale la voce del discendente del grande Napoleone si unì al coro di altre voci a volte più potenti e meglio intonate della sua. Lo stesso si verificò nell’azione interna del regime nato dal colpo di Stato del dicembre 1851, impossibile da valutare nelle sue giuste proporzioni senza mettere in rilievo la grande statura dei suoi avversari e dei suoi collaboratori e senza tentare di ricostruire la vicenda istituzionale, parlamentare, economica, finanziaria, sociale, religiosa della Francia nella seconda metà del XIX secolo. Se nelle pagine che seguono tale obiettivo sarà stato raggiunto, questo lavoro avrà portato il suo contributo all’opera di revisione attualmente in corso su una personalità che, anche con tutte le sue ombre, davvero non sembra poter meritare il titolo dispregiativo di «Napoleone il piccolo» o la grottesca raffigurazione di un caudillo sanguinario, predecessore delle grandi tirannie totalitarie del «secolo breve» appena trascorso. L’ultimo inquilino delle Tuileries fu piuttosto il creatore di un sistema di governo originale, sicuramente non assimilabile alle esperienze della destra tradizionalista, che non si estinse con la sua scomparsa. In Francia e fuori di Francia quel modello di governance si è riproposto in un passato molto prossimo e si ripropone anche nel nostro tempo tutte le volte che le disfunzioni di quella che è stata definita la «democrazia latina» sembrano poter suggerire la scorciatoia di una soluzione alternativa fatta di antipolitica autoritaria, di costituzionale antiparlamentarismo, di leaderismo plebiscitario, populistico, carismatico ma anche di modernizzazione della dinamica sociale, di antagonismo verso i tradizionali “poteri forti”, di volontà di realizzare i presupposti di un’«economia sociale di mercato». E in questo almeno una biografia di Napoleone III appare, oggi più che mai, storia attuale, anzi «storia presente».
Verrà presentato oggi alle 17,30, presso la sede della Società Dante Alighieri (piazza Firenze 27, Roma) il libro Napoleone III di Eugenio Di Rienzo (Salerno editrice), inedito ritratto dell’uomo e dello statista francese che ebbe una formidabile influenza sulla nostra nazione nel momento in cui arrivò a costituirsi in edificio unitario. Con l’autore, interverranno Luigi Musella e Sergio Valzania.
(Pubblicato il 9 marzo 2011 – © «Il Messaggero»)