di Mirella Armiero
La fisionomia della Napoli aragonese è stata delineata, così come la conosciamo, da uno dei maestri dell’accademia napoletana, Mario Del Treppo, scomparso oggi 7 agosto 2024, dopo una lunga malattia, a 95 anni. Del Treppo era coetaneo di Giuseppe Galasso e con il collega e amico aveva condiviso discussioni intellettuali e percorsi accademici: i due si erano conosciuti proprio sui banchi universitari e li legava una profonda stima reciproca, fatta talvolta anche di divergenze. L’uno schivo e appartato (Del Treppo) e l’altro vulcanico e agitatore (Galasso), i due storici hanno segnato, ciascuno a suo modo, gli itinerari della ricerca contemporanea in Italia. Del Treppo, professore universitario dal 1968, ha insegnato storia medievale a Napoli (dove è stato poi professore emerito). Socio nazionale dei Lincei; socio ordinario della Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Napoli e dell’Accademia Pontaniana di Napoli.
Tra i suoi numerosi studi sono da ricordare in particolare: I mercanti catalani e l’espansione della corona aragonese nel secolo XV (1967); Il re e il banchiere. Strumenti e processi di razionalizzazione dello Stato aragonese di Napoli (1986); Prospettive mediterranee della politica economica di Federico II (1996); Storiografia del Mezzogiorno (2007).
Laico e ironico, le sue lezioni restano indimenticabili nel ricordo degli allievi e di chi ebbe la fortuna di ascoltarlo. Per sua espressa volontà, non si terranno funerali.
(Pubblicato il 7 agosto 2024 © «Corriere del Mezzogiorno» – Cultura e tempo libero)