di Paola Mazon
La collana della Salerno Editrice, diretta da Giuseppe Galasso, aggiunge un nuovo volume a una già nutrita serie. Rigore di ricerca e linguaggio rivolto a una larga comunicazione si associano anche in questa biografia di Napoleone III. Nipote di Napoleone Bonaparte, fu presidente della repubblica di Francia dal 1848 al 1852 e imperatore dal 1852 al 1870. In politica interna fu l’artefice di un sistema di governo che si discostava dalle monarchie legittimiste e da quelle costituzionali che nel 1848 si erano imposte all’attenzione europea. Con un colpo di Stato incruento nel dicembre del 1851 instaurò un sistema di governo di difficile collocazione nel panorama istituzionale europeo che, secondo diversi storici, poco si discostava dal clima pesantemente conservatore delle monarchie dell’Europa centrale e orientale e che avrebbe trascinato la Francia in un’avventura ricca di ambizioni, ma povera di risultati reali, schiacciata come fu dalla Prussia: la sconfitta di Sedan del 1870 nella guerra franco-prussiana portò alla proclamazione dell’impero tedesco e alla pesante umiliazione della Francia che perse sia la sua egemonia europea sia l’Alsazia e la Lorena.
Di questa controversa figura politica, Di Rienzo sottolinea l’originalità del governo sino al punto di farlo divenire un modello destinato a un lungo futuro, e mette in rilievo gli aspetti di modernità della sua visione, certamente autoritaria, antiparlamentare, populistica, ma anche aperta a un’idea innovativa dell’economia e capace persino di concepire i primi tratti dello stato sociale. Quanto è distante quel “Napoleone il Piccolo” con cui il suo irriducibile avversario Victor Hugo l’aveva bollato, e anche quanto è distante il Napoleone III di casa nostra, che appoggiava l’unificazione italiana in chiave antiaustriaca, ma che poi si ritraeva allarmato e finiva con lo schierarsi dalla parte dello stato più arcaico e antiunitario della penisola, la Stato della Chiesa.
(Pubblicato sul numero di marzo 2011 – © «Storica – National Geographic»)