Mozione della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche della Accademia Nazionale dei Lincei Adunanza del 20 aprile 2012
Criteri di valutazione della ricerca scientifica nelle “Scienze Morali” con riferimento all’attività dell’ANVUR
La Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche della Accademia Nazionale dei Lincei ha preso in esame lo stato dei lavori dell’ANVUR (Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca), la composizione dei Gev (Gruppi Esperti Valutazione) delle aree 10-14 e i criteri di valutazione adottati dagli stessi. Ritiene quindi opportuno esprimere le proprie considerazioni in merito.
Premesso
che l’Accademia dei Lincei è consulente scientifico e culturale del Presidente della Repubblica e che in considerazione della sua storia, della sua natura giuridica e della sua composizione, rappresentativa anche di istituzioni straniere, ha una serie di relazioni e di accordi internazionali con altre accademie ed è chiamata a dare pareri su varie questioni scientifiche nonché a designare personalità autorevoli in organi scientifici;
Premesso
che il fine istituzionale dell’Accademia è quello di “promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura” attraverso l’impegno dei soci raccolti nella Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali e nella Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche, la quale comprende 7 categorie (I. Filologia e Linguistica; II. Archeologia; III. Critica dell’arte e della Poesia; IV. Storia e Geografia Storica e Antropica; V. Scienze Filosofiche; VI. Scienze Giuridiche; VII. Scienze Politiche e Sociali) concernenti le materie comprese nelle aree disciplinari, previste dalla vigente normativa, da 10 a 14 (10 Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, 11 Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, 12 Scienze giuridiche, 13 Scienze economiche e statistiche, 14 Scienze politiche e sociali);
Premesso
che l’Accademia Nazionale dei Lincei ritiene da un lato di avere competenze per entrare nei temi della valutazione che spetta all’ANVUR e dall’altro che la valutazione della ricerca sia essenziale per favorire il progresso culturale e scientifico e che proprio perciò si debbano utilizzare criteri elaborati e verificati con la massima ponderazione da una pluralità di soggetti aventi titolo.
Considerato
1) che il compito di valutazione della qualità della ricerca scientifica affidata all’ANVUR riveste un ruolo fondamentale con ricadute, dirette o indirette, sia per la ripartizione dei finanziamenti alle Università e agli enti di ricerca, sia per le procedure di valutazione comparativa per la selezione di docenti universitari, sia per l’influenza che può esercitare sulla formazione delle nuove leve di ricercatori, sia per gli effetti che si possono determinare sugli orientamenti delle ricerche;
2) che nelle scienze umanistiche non è possibile affidare la valutazione delle ricerche né in via prevalente né tanto meno in via esclusiva a indicatori bibliometrici che registrano quasi esclusivamente le pubblicazioni su riviste in lingua inglese, senza tenere conto: della natura specifica e dell’oggetto di studio di alcune discipline (es. Filologia e linguistica italiana, Diritto positivo italiano); della caratteristica di altre discipline ove si elaborano in prevalenza monografie, non registrate dagli indicatori bibliometrici; della difficoltà di accesso a riviste estere non interessate a fenomeni nazionali (es. economia e società italiana);
3) che una particolare attenzione va prestata alle eventuali “certificazioni” delle riviste dove, tra l’altro, si dovrà tenere nel debito conto la rilevanza di riviste che vantano congiuntamente dimensione nazionale ed internazionale, indipendentemente dall’essere in lingua italiana. Non meno importante è un’adeguata valorizzazione delle Collane, specie di Fonti e Documenti, che sono in lingua italiana;
4) che va evitata una sottovalutazione delle riviste e delle monografie, in lingua italiana o in lingua inglese, in quanto pubblicate da editori italiani che notoriamente non hanno un “mercato mondiale” dove si sta verificando una concentrazione oligopolistica di editori.
Considerato
5) che la presenza nelle Scienze Morali, Storiche e Filologiche di orientamenti teorici e applicativi afferenti a correnti di pensiero molto diversificate, richiede che l’attività di valutazione della qualità della ricerca affidata all’ANVUR preveda e garantisca limpida neutralità tra i diversi orientamenti e campi di ricerca, in modo che non risulti squilibrata la rappresentanza dei molteplici indirizzi e delle varie dottrine;
6) che gli indicatori bibliometrici, alcuni dei quali gestiti da enti privati o da case editrici internazionali aventi scopi di lucro, sono oggetto di critiche e di profondi ripensamenti anche in altri Paesi a cominciare da quelli (come l’Inghilterra) dove tali criteri sono stati adottati da molti anni e dove sono stati segnalati comportamenti che snaturano il significato degli indicatori stessi;
7) che un’applicazione diffusa di criteri basati su indicatori bibliometrici in tutti i settori disciplinari, pur diversi per dimensioni logiche e criteri metodologici, favorisce l’iperspecializzazione, risultando incompatibile con l’esigenza di una interazione tra i saperi positivi, siano essi geistlich o natürlich, per usare formulazioni classiche;
Si chiede
1) che per tutte le aree disciplinari vengano resi espliciti: i criteri che guidano la scelta tra utilizzo della valutazione bibliometrica e della peer review (auspicando in particolare che i lavori non inclusi nei database adottati per la valutazione bibliometrica siano sottoposti sempre alla peer review senza penalizzazioni); i criteri di valutazione bibliometrica (che devono essere tali da assicurare la neutralità della valutazione tra orientamenti e campi di ricerca); i criteri per la scelta dei referees (ad esempio fornendo ex post l’elenco dei reviewers con l’indicazione del numero dei “prodotti” valutati da ciascuno, come usano fare numerose riviste scientifiche);
2) che laddove la composizione dei Gev (Gruppi esperti valutazione) risulti squilibrata, in tutto o in parte prevalente, a favore di una corrente scientifico-disciplinare si presenti o meno la stessa come la “corrente dominante”, sì provveda a correggere tale situazione con l’individuazione pluralista degli esperti della peer review facendo ricorso alle Associazioni scientifiche e/o alla stessa Accademia Nazionale dei Lincei.
Si dichiara
1) la disponibilità a collaborare con i GEV delle aree da 10 a 14 sia nella fase di individuazione o di rimodulazione dei criteri di valutazione sia nella selezione o nella integrazione di una rosa di nomi di referees;
2) la disponibilità a fornire pareri all’ANVUR, in particolare in merito alla valutazione delle diverse tipologie di elaborati di ricerca. Ad esempio, per evitare che le monografie in lingua italiana vengano penalizzate rispetto ad articoli in lingua inglese;
3) la disponibilità a collaborare con l’ANVUR (e con altre istituzioni) per il miglioramento dei criteri adottati, facendo tesoro delle acquisizioni fin qui conseguite e delle notevoli criticità rilevate, in modo che tutti i settori disciplinari siano adeguatamente rappresentati e valutati ai fini di un organico sviluppo della cultura e della formazione nel nostro Paese, rafforzato nel suo autonomo inserimento in contesti europei e internazionali.
Si auspica
che in futuro (pur dando atto al Presidente dell’ANVUR di aver recentemente interloquito, per fornire spiegazioni, con il Presidente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche e il Presidente della Commissione sui problemi Universitari dell’Accademia Nazionale dei Lincei nella consapevolezza che l’ANVUR affronta al presente grandi difficoltà connesse all’operare impostole in tempi troppo brevi) venga acquisito dall’ANVUR, per tutte le aree disciplinari da 10 a 14, anche il parere ufficiale della Accademia Nazionale dei Lincei al fine di addivenire all’individuazione dei criteri di valutazione della ricerca nell’interesse superiore della stessa.
Si delibera
che questa mozione venga inviata al Presidente della Repubblica in quanto referente istituzionale della Accademia Nazionale dei Lincei. La stessa verrà inviata anche al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e al Presidente dell’ANVUR.