di Armando Torno
Un inedito di Girolamo Cardano, figura di spicco del Rinascimento, genio multiforme che lasciò traccia in numerose discipline (è uno degli autori della biblioteca di don Ferrante descritta ne I Promessi Sposi), è stato presentato giovedì 16 aprile a Milano, alla Biblioteca Ambrosiana. Si intitola Carcer. Redatto dal pensatore negli ultimi anni di vita, verosimilmente nella fase finale del processo che il Sant’Uffizio intentò contro di lui prima a Bologna e poi a Roma, è un dialogo filosofico scritto in un latino vivo e assai tormentato, rimasto sino ad ora inedito: l’autografo è conservato, insieme a una copia più tarda, presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Guido Canziani, che lo presenterà con Giulio Giorello, ci confidava sul contenuto dell’opera: “I due interlocutori – Jeronimus e Lucillus (Lucillo Filalteo era stato collega di Cardano, quando questi insegnava a Pavia) – danno voce alla filosofia morale cui Cardano dedicò numerose altre opere (De consolatione, De sapientia, De utilitate ex adversis capienda, Theonoston). La morale, con aperture nella direzione della politica e della storia, costituisce infatti una direzione privilegiata della riflessione propriamente filosofica di questo autore enciclopedico che scrisse di medicina, di matematica e di musica, di astrologia e magia, di crittografia, ma anche delle tecniche ingegneristiche e delle arti naturali, che si occupò insomma di tutti i saperi inscritti nell’orizzonte variegatissimo della cultura rinascimentale”.
La sua opera complessiva, ricorda Canziani, “è un documento imponente dell’erudizione e della libertà di pensiero con cui molti intellettuali dell’epoca, in varie parti d’Europa, tentarono di abbracciare con uno sguardo rinnovato la «varietas» della realtà naturale e umana, scontrandosi spesso con i rigori dell’Inquisizione”. La filosofia di Cardano, e la sua morale in particolare, attestano – conclude Canziani – “con straordinaria efficacia l’inquietudine dell’epoca, il senso vivacissimo dell’instabilità della condizione umana, la precarietà con cui la giustizia e la verità si presentano nella vita individuale e civile.
Questi caratteri, insieme all’autonomia nei confronti dell’autorità delle fonti classiche e dell’ortodossia delle credenze religiose, faranno di Cardano un referente importante per il libertinismo erudito che nel corso del Seicento svilupperà una critica radicale delle convenzioni etico-politiche e delle ‘imposture’ alimentate dai legislatori”. L’opera Carcer, pubblicata da Olschki (costa euro 25), è stata curata da Marialuisa Baldi, Guido Canziani e Eugenio Di Rienzo.
(Pubblicato il 14 aprile 2015 – © « Il Sole 24 Ore »)